Uno degli obiettivi che mi sono sempre prefissato nel momento in cui parlo di Arte presepiale è quello di restituire dignità artistica a questa forma d'Arte. Non è un caso se il progetto dell'Associazione Genesi 82 di Cava de' Tirreni, di cui sono uno dei referenti, sia stato denominato proprio in questo modo: Arte del Presepe. Molti potrebbero obiettare che la dignità artistica il 'presepe' l'ha sempre tenuta. Questo è ovvio, ma ho sempre avuto la sensazione che i confini di tutto ciò che il termine "presepe" può evocare fossero troppo ristretti rispetto alla produzione e all'universo - sterminato - dell'Arte presepiale. Un Presepe - prima di ogni cosa - appare sempre come sintesi di fede, tradizione e simbolismo. Tre corde spesso pizzicate all'unisono. A me piace andare oltre: c'è tantissimo 'valore' e cultura in un Presepe. Se in questo spazio non parlo di tecniche, opere e scenografie presepiali è proprio perché sento la necessità di contribuire a ricordare che l'Arte presepiale ha acquisito in tanti secoli uno spessore artistico di indubbio valore. Il punto non è quello di rilevare che esistono opere presepiali considerate a tutti gli effetti “opere d’arti”, ma auspicare che anche un Presepe allestito presso la Chiesa di turno possa essere considerato come opera artistica e non solo mera espressione di fede. Mi piace credere che nel momento in cui ammirerò una nuova opera presepiale, mi sia offerta la possibilità di viverla come se fossi in giro, tra le sale di un museo. Oppure che visitare un'esposizione di presepi significa anche ricevere informazioni e dettagli su ogni opera esposta, così come accade quando guardiamo una tela di un artista contemporaneo, leggendone l'etichetta esplicativa. Insomma spero che l'Arte presepiale si dimostri esattamente per quello che è: tradizione, creatività e innovazione; e non viva necessariamente sotto la sua stessa (spirituale?) ombra.
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